Casa è dove è la verità

Come potete essere sicuri razionalmente che il principio di unità del tutto sia vero? Non potete. Potete raggiungere un livello di soddisfacimento dell’intelletto tale da percepire una quiete là dove prima vi era una grande agitazione. Quello già sarà un segnale importante. Ma è opportuno uscire dall’aspettativa di avere una dimostrazione razionale, logica, della natura unitaria della realtà. Come possiamo allora essere sicuri che questa affermazione fondamentale sia vera?



Intanto definiamo sicurezza, cosa ci rende sicuri della verità di qualcosa? Una sensazione interiore? Una risonanza con la nostra parte più profonda, più connessa all’essenza e pertanto in grado di riconoscere la verità (per cui in definitiva è la verità che riconosce se stessa)? L’appagamento quietante dell’intelletto? La cessazione dell’urgenza di andare oltre? Di cercare ancora? 
È la sensazione che sei arrivato a casa. Ti rilassi. Pensi che sei giunto alla meta. Per il momento, finché non ti poni altri obiettivi lì ti puoi fermare. E’ casa tua, non c’è bisogno che nessuno ti descriva e ti spieghi com'è. Casa tua la conosci e riconosci perfettamente. Solo tu puoi sapere quando sei arrivato a casa. La verità che riconosce se stessa da proprio questa sensazione. 
Puoi fermarti, Hai raggiunto il tuo obiettivo. Sei là dove volevo arrivare. Poi si può sicuramente ripartire per mille altre destinazioni. Ma la sensazione che da riconoscere la verità è proprio quella di essere a casa, mentre nessun’altra destinazione, per quanto bella, coinvolgente, stimolante, ecc., nessun altro luogo da la stessa sensazione di casa. 
Ciò non significa che gli altri luoghi sono meno importanti o valgono meno. Possiamo stare tutta la vita in viaggio come scelta, sapendo comunque che una casa ce la abbiamo, ma scegliamo di stare "on the road". Il nostro pensiero va ogni tanto alla casa che abbiamo lasciato, e questa consapevolezza ci tranquillizza, ci permette di non sentirci spersi, sperduti, soli. Ci permette di affermare che noi abbiamo comunque delle radici. Quelle sono le nostre radici, e se abbiamo deciso di metterci in viaggio è solo per il piacere e l’esperienza del viaggio stesso, ma se qualcuno ci chiede di dove sei? Abbiamo una risposta. Se ci chiedono “da dove vieni?” , “dove abiti?”, abbiamo una risposta, perché una casa la abbiamo. Al contrario, se qualcuno ci chiede “sei di qui?”, potremo rispondere “no, non sono di qui, la mia casa è là”.

Quel “là” è la verità. E non è un luogo che ne esclude un altro, perché il paradosso della visione di unità (che è la verità di sui stiamo parlando) è che ti ricorda che per quanto fantastico sia stato il tuo viaggio fino ad ora, in realtà non sei mai uscito di casa. Per quanto lungo, pieno di meraviglie e anche di insidie, per quanto lo possa aver condiviso con altri, qualunque sia stato il viaggio che hai compiuto fino ad ora, in realtà non sei mai uscito di casa. Ecco, questo è il senso della verità di cui stiamo parlando: il ricordarci che per quanto abbiamo finto di viaggiare, tanto da riuscire persino a convincerci che eravamo impegnati davvero in un viaggio meraviglioso, di fatto non siamo mai usciti di casa.